Ospiti per primi in vantaggio, poi le reti di Ursone, Lorenzo Padovani e Monge fissano il punteggio sul 3-1.
- Angelo Sciarrino. Da “Informatore Vigevanese”.
- Foto: Luca Padovani.
Lomellini sempre secondi in classifica, dopo Pasqua doppio turno decisivo in Sardegna.
La Bonomi domina sotto il profilo del gioco il confronto con il Suelli, anche se deve soffrire quasi fino all'ultimo per incamerare l'intera posta in palio.
E' un po' il refrein di questo campionato in cui l'undici biancoverde non riesce sempre a concretizzare a livello realizzativo la superiorità in campo.
Al 16' del primo tempo gli ospiti passano sorprendentemente in vantaggio con una rete contestata di Vargiu (per i lomellini viziata da un evidente fallo).
La Bonomi tiene costantemente il pallino del gioco, mentre gli avversari si limitano a qualche rara ripartenza.
Al 31' arriva la rete del pareggio con un corto trasformato da Ursone.
Nella ripresa riprende l'assedio dei padroni di casa, si gioca praticamente a una sola porta, anche se si fa sentire il caldo cui i giocatori della Bonomi non sono ancora abituati e infatti Angius ricorre a parecchi cambi.
Al 16' Bonomi finalmente in vantaggio con Lorenzo Padovani, poi iniziano a fioccare da una parte e dall'altra i cartellini.
Per circa sei minuti la Bonomi si ritrova con soli nove uomini in campo e al 29' Francesco Padovani evita su corner corto il pareggio del Suelli.
Per quanto visto in campo sarebbe stata una beffa.
A un minuto dalla fine Ursone va via bene sulla sinistra e mette in mezzo dove lo smarcato Monge ha solo da appoggiare in rete il 3-1 finale.
Sugli altri campi da rimarcare la vittoria in extremis del Ferrini sul campo della Roma.
I padroni di casa hanno però preannunciato reclamo per un errore tecnico e pertanto chiederanno la ripetizione della partita.
Il Ferrini, che ha due partite da recuperare, è ormai la principale antagonista alla Bonomi per la conquista del secondo posto.
Alla ripresa, dopo Pasqua, i biancoverdi giocheranno il doppio turno a Cagliari prima contro il Ferrini e poi con l'Amsicora.
- Angelo Sciarrino