Paolo Bonomi visse una vita breve ma intensa, ricca di molteplici esperienze rivelatrici, a lui, della varietà degli aspetti del mondo e della società del nostro tempo, a noi, dell’intensità dei suoi sentimenti e della nobiltà del suo modo di concepire e di vivere integralmente la propria esistenza.
Passò quindi attraverso l’esperienza degli affetti famigliari, che rimasero sempre il fondamento della sua vita spirituale; comprese il valore dello studio e della cultura; intuì le responsabilità che avrebbe avuto nel mondo del lavoro; sentì profondamente la solidarietà verso gli altri; praticò lo sport e ne vide l’importanza sul piano individuale e sociale.
Paolo fu uno sportivo nel significato più autentico del termine: amò la pratica sportiva e volle che questa potesse interessare e toccare molti della sua età, nella piena convinzione che lo sport contribuisse positivamente allo sviluppo armonico dell’uomo.
Per questa ragione fu il creatore ed animatore di società sportive, la cui attività egli vide coronata dal successo non tanto nei momenti gioiosi della conquista di premi e vittorie, quanto nello stesso fatto di esistere e di prosperare come comunità legate da comuni interessi e sentimenti e quindi integratrici sul piano umano dei singoli componenti.
Anche lo sport, per Paolo, in ultima analisi finiva per essere un momento di quella sua profonda visione etica della vita che egli espresse in queste sue parole, lasciate quasi come testamento spirituale.
“La linea della tua azione e il tuo volere sono illimitati, a condizione che tu sappia non recar danno a nessuno”.